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L’uso strumentale che i servizi occidentali, sionisti e arabo-corrotti, hanno fatto di frange islamiste disadattate, tanto fanatiche quanto ignoranti, è risaputo da anni. Dall’Afganistan all’ex Yugoslavia e sino in Libia, ad armare, istruire, finanziare i “terroristi di Dio”, sono sempre stati i soliti poteri, interessati a destabilizzare intere aree per il controllo geopolitico ed energetico, nonchè per accerchiare e indebolire la “concorrenza eurasiatica”. Non accennare a tale verità universalmente acclamata (meno che sugli pseudo-liberali media di regime occidental/petrolmonarchici) e ridurre tutto ad un locale scontro tra fazioni minoritarie, è non solo una grave omissione di verità, ma genera anche una sponda, una scusa, per giustificare eventuali interventi militari diretti esterni per poter “pacificare” due contendenti irriducibili che starebbero falcidiando la popolazione civile.
Questo è un falso!
Come falso è affermare che i “ribelli” abbiano rispetto per la comunità cristiana, esattamente come farebbe l’Esercito Siriano regolare, il quale rispetterebbe tale comunità solo per non danneggiare l’immagine del governo di Bashar al-Assad.
I soldati dell’esercito regolare siriano, figli del popolo, hanno rispetto per tutti perchè questa è la loro educazione, da sempre.
Chi sia stato in Siria sa bene quali siano i rapporti all’interno della società siriana tra le varie componenti confessionali e tribali, i quali sono di assoluta normale convivenza secolare, dovuta ad una formazione culturale radicata nel tempo e negli animi, non a causa di convenienze momentanee o di governabilità.
Le persone in Siria sono abituate alle diversità particolari all’interno della stessa famiglia arabo-siriana. Innanzitutto i siriani si considerano siriani, da sempre; e come mi raccontava un amico ambasciatore, è considerata quasi un’offesa chiedere a qualcuno “di che religione sei?”.
“Dio è per ognuno, la Siria è per tutti”, mi venne risposto.
Chi non ha questo abito mentale nei confronti delle diversità etnico/confessionali siriane, non è siriano. Ed infatti, i mandanti e dirigenti dei gruppi terroristi armati, che compiono terribili attentati contro la popolazione (ricordandoci sempre bene, e ricordandolo pure all’articolista di Radiovaticana.org, che anche i soldati siriani sono figli del popolo), manipolando le coscienze dei più sprovveduti, deboli e spregiudicati, non sono da ricercare tra le fila del popolo di questa benedetta terra, ma ben oltre i confini della Siria, dove unici “dio e patria” sono l’oro e il denaro…………………
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