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“PENSIERI  ESPLOSI”

libera esternazione di pensieri a cura di Pierangela Zanzottera – (Syriascope)

Non ci sono più parole, non ci sono più lacrime e mentre ci si affanna a gettarsi addosso vicendevolmente le colpe e si cerca chi punire, innocenti continuano a perdere la vita senza ragione.

Cosa racconteranno ai parenti di questi martiri? Come spiegare loro che genitori, zii, cugini che stavano andando al lavoro o a scuola non torneranno più? Come spiegare ai genitori che i loro figli questa sera non rincaseranno per cenare con loro né lo potranno più fare? Quali sono le parole giuste capaci di consolare un dolore inspiegabile e inconsolabile come questo? Come alleviare i pianti incessanti o trovare una giustificazione per i lutti insensati di chi non ha alcuna colpa?

Vedere le immagini di quanto accaduto lascia senza risposte, solo con tante domande. Una su tutte: PERCHE’? Cosa c’entra la democrazia con queste morti? Dov’è la libertà in questi attentati? A chi giova questa assurda strategia del terrore? Chi ha permesso che si arrivasse a questo punto? A chi attribuire tutto questo dolore? Chi lo ha ordinato? Chi ne ha la colpa?

Tante infinite varianti di una sola domanda che non può trovare risposta, semplicemente perché non può esistere una risposta in grado di giustificare o spiegare/interpretare simili atrocità, come non esistono termini adeguati per contenere simili azioni, l’animo umano naturalmente non è in grado di comprendere, non può farlo.

Lacrime e sangue, sangue e lacrime. E polvere. E dolore. I gelsomini damasceni oggi non profumano, hanno tramutato il loro colore da bianco a rosso e lacrimano sangue. I sopravvissuti piangono senza più lacrime i loro morti, che sono anche i nostri, di tutti.

Una triste conta spetta ai congiunti che, come nelle tragedie umane peggiori, fanno la spartizione delle loro perdite: questo è tuo, questo è mio, questo è suo, questo è mio, io ho perso un caro, io un amato, un figlio, un padre, una madre, una sorella, tutta la Siria ha perso ieri, tutta la Siria è ferita profondamente e piange i suoi eroi quotidiani.

Domani troverà la forza di rialzarsi e lottare per difendere se stessa da chi vuole snaturarla e privarla dell’indipendenza. Domani, ma oggi lasciamola piangere e commemorare le vittime inermi di criminali che non meritano neanche il nostro disprezzo. Domani, come sempre, i gelsomini rifioriranno per inebriare Damasco.

Pierangela Zanzottera – Syriascope

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