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I nipotini di nonna Nirenstein ci attaccano? è la prova che “la madre dei cretini è sempre incinta”.
(breve risposta, perchè di più non merita, alla bizzarra coppia Monti-Ricucci)
a cura di Filippo Fortunato Pilato
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Cambiano i suonatori, direbbe qualcuno, ma la musica è sempre la stessa.
Sono passati poco più di due anni da quando la banda Nirenstein insediata al parlamento italiano, la Israel lobby italiota, di cui fa parte la crema del parassitismo politicante che succhia sangue da troppi anni al popolo italiano (da Fini, PDL, a Corsini-Ferrari-Tempestini, PD, passando per la frastagliata e multicolorata galassia dei portaborse di loggia), lanciò una feroce campagna politica e mediatica, condita da esplicite minacce ed esposizioni pubbliche di liste di proscrizione (roba da codice penale), contro il sottoscritto, il network che ha l’onore e la responsabilità di dirigere, nonchè contro una ristretta cerchia di persone che fanno, piaccia o non piaccia a qualcuno, controinformazione.
Inutile dire che tutti gli accanimenti finirono per infrangersi contro un muro, dato dall’azione preventiva e difensiva con la quale già avevo messo in sicurezza il nostro lavoro in rete dagli attacchi della “setta democratica in kippà”. I nostri avvocati pensarono al resto, inviando lettere di diffida, sia ai quotidiani e reti televisive che si erano rese complici di questa campagna di disinformazione e linciaggio mediatico, sia agli autori/autrici dei testi diffamatori.
Quando si vuole mettere a tacere qualcuno, criminalizzandolo e screditandolo, oggi giorno è in voga l’accusa di “antisemitismo”.
E la coppia Amedeo Ricucci e Germano Monti non fa difetto.
In un testo pieno di veleno, pregiudizi ed evidente malafede, pubblicato su due blog gestiti dai soggetti poc’anzi citati, essi danno ampia dimostrazione di servilismo mediatico nei confronti della lobby imperante, quella, per intenderci, che da voce alle veline dei terroristi siriani ed ai loro inattendibili supporter londinesi, spacciando falsi video e false foto come autentiche (i casi sono talmente tanti che ad elencarli tutti ci vorrebbe troppo spazio, per cui vi rimandiamo a questi links –1= https://syrianfreepress.wordpress.com/category/false-journalism/ –2= https://syrianfreepress.wordpress.com/category/fake/ – 3= https://syrianfreepress.wordpress.com/category/false-press/ -), ma che non menziona nè fa vedere i crimini quotidiani commessi dai terroristi e mercenari armati da USA-Francia-Qatar, ecc…, gli attentati dinamitardi, gli sgozzamenti, le torture, le minacce subite dalle comunità cristiane e musulmane a rischio di genocidio in Siria e Medioriente.
E per avvalorare i loro pre-giudizi e dare risalto alle loro ridicole quanto perfide accuse, senza un dato, senza un riferimento, senza nulla che smentisca significantemente la mole di dati e prove da noi riportate su SyrianFreePressNetwork (http://wwwsyrianfreepress.net – https://syrianfreepress.wordpress.com – https://www.facebook.com/TG24Siria) ecco che il duo Monti-Ricucci fa apparire, tra insulti, provocazioni e falsi ideologici, le paroline magiche per ingraziarsi la Israel lobby :
“…Giovanna Canzano in una intervista allo stesso Filippo Fortunato Pilato: “…Filippo Fortunato Pilato reputa di fondamentale importanza comprendere quale sia il maggior pericolo cui l’umanità sta andando incontro e creare una rete di opposizione, di formazione e controinformazione che sappia andare oltre i limiti personali di ognuno, per fronteggiare organicamente quello che egli considera il nemico numero uno: il giudaismo sionista, rabbinico-talmudico, massonico per eccellenza”.
E che ci azzecca con la Siria e la questione siriana (rispetto alla quale i duo Ricucci-Monti si straccia le vesti in difesa della vulgata Clinton/Saudita) il riferimento al giudaismo/sionista, se non che per ingraziarsi una certa area politico/mediatica, da un lato, e lanciare un chiaro avvertimento ed accusa latente di “antisemitismo” ad altri?
E tutto ciò dovrebbe spaventarmi/ci o ridurmi/ci al silenzio? Il sottoscritto è abituato alle bassezze e agli espedienti di ogni tipo, da parte della lobby sionista, per screditare il lavoro da molti anni portato avanti con onestà e sincerità, e non saranno quindi questi due nullafacenti a intimorirmi.
Riportare quel brano d’intervista Canzano/Pilato è stata una mossa veramente idiota, la quale non fa altro che permettermi di ri-affermare quanto sia vero dire che sia in atto un ampio ed organico progetto di egemonia mondiale, finanziaria, politica e militare, nonchè culturale, confessionale e spirituale, diretto e gestito in prima persona da membri di una certa lobby, o potremo chiamarla tranquillamente “setta”, che attraverso le sue organizzazioni bancarie e di rating, attraverso le sue marionette politiche imposte o infiltrate in tutti i governi occidentali (e non solo…), attraverso le sue portaerei a stelle (di Davide) e strisce, e le sue teste di ponte neo-coloniali in Palestina, e dulcis in fundo attraverso i suoi “capi spirituali” presenti nelle maggiori organizzazioni religiose mondiali, dal Vaticano a Daramsala passando per la Mecca e Doha, sta conducendo una guerra mondiale vera e propria per strangolare popoli e nazioni, per soggiogarli ad un governo universale basato sull’usurocrazia finanziaria, il terrore, la sottomissione al verbo unico ed al pensiero unico.
Bilderberg, Trilateral, Club di Roma, CFR, Rotary, e massonerie varie al seguito sono lì apposta per pianificare questo golpe in corso d’opera.
Una Dittatura Mondiale, che per essere attuata necessita della rimozione, forzata se necessario, di tutte quelle sacche di resistenza ideale, confessionale, etnica, nazionali e continentali, che vi si oppongono o che potrebbero metterla in discussione.
Tale setta, o lobby planetaria, ha da sempre ben stretta nelle mani quell’organizzazione internazionale che tiene la “borsa” delle nazioni.
Tale setta, o lobby planetaria, si è creata una posizione culturale di inattaccabilità e di soggezione psicologica, garantita da leggi speciali, che la presenti come “vittima” eterna, indiscussa ed indiscutibile, pena la galera in molte nazioni, per potersi muovere indisturbata commettendo i peggiori crimini contro l’umanità senza pagarne le conseguenze. Libano 2006, 1300 libanesi morti; Gaza 2009, 1500 palestinesi morti; e tutt’ora milioni di esseri umani sono impossibilitati nel movimento, nelle cure mediche, negli approvigionamenti, sottoposti a punizioni collettive mai viste nella storia e così prolungate nel tempo.
Barak Obama, criminale di guerra, premia Simon Peres, altro criminale di guerra, mentre i loro portaborse applaudono.
Affermare ciò fa parte di un libero esercizio delle facoltà mentali, della parola e dei mezzi moderni per esprimerla, incluso internet, e nulla ha a che fare con le accuse e gli spauracchi “rosso-bruni” agitati dalla squallida coppia dei falliti Monti-Ricucci.
Essi, in un momento di così grave pericolo per l’umanità, non usano la loro già scarsa materia grigia per cercare di allertare le persone del pericolo globale rappresentato da queste menti perverse, ma pongono invece quelli che civilmente vi si oppongono sul banco degli imputati, il sottoscritto e Oudai in primo luogo, ma anche la povera Marinella, diffamandoli e cercando di screditarli, o almeno dividerli.
Lo stesso giochino portato avanti nel 2010 dalla banda Nirenstein e dalla sua “Commissione Parlamentare” (http://www.webnostrum.com/?page_id=94), quando cercò di spaventare e dividere, perchè composto da organizzazioni trasversali, chi era schierato sul fronte della rivendicazione dei diritti del popolo palestinese.
Non funzionò allora, se non che in minima parte colpendo quei settori più psicologicamente deboli e politicamente compromessi, e non funziona oggi, se non che colpendo di nuovo quei settori più psicologicamente deboli e politicamente compromessi.
“Dividi et impera”, dice il famoso motto, ma a volte però liberarsi della zavorra da maggiore agilità e spinta verso l’alto, rendendo più coese e forti le parti restanti. Ed infatti io e Oudai ci siamo fatti una gran bella risata l’altro giorno nell’apprendere degli sforzi stitici della coppia Monti-Ricucci per dividerci e screditarci.
Gli Amici, quelli veri, uniti da sentimenti di profondo Rispetto e da Ideali che trascendono le ‘ideologie’, restano uniti e non si rinnegano a vicenda per fare un favore qualcuno, o per apparire ‘politicamente corretti’.
Altra cosa sono i ‘quaqquaraquà’.
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Il primo, Germano Monti, un fallito politico, un trotzkista frustrato, allontanato a pedate nel fondo schiena dai suoi stessi compagni di merende, un cripto-fiancheggiatore dei servizi qatarioti i quali hanno preso il controllo (a suon di dollaroni…perchè un pugno d’oro apre tutte le porte…) del movimento “filo-palestinese” flottillista (povera Palestina…in che mani…). Costui pensa di crearsi un po’ di visibilità e darsi un poco d’importanza agli occhi di nonna Nirenstein, e dei media infiltrati di servizi CIA/Mossad che si occupano degli avvenimenti siriani, a spese del sottoscritto, dell’amico Oudai Ramadan detto Soso, di Marinella Correggia, di suor Mariam Agnès De La Croix, di Fernando Rossi, Matteo Bernabei e di tutte quelle persone che sinceramente, sebbene appartenenti a scuole di pensiero diverse, cercano con tutta onestà e rispetto reciproco di lavorare, talvolta fianco a fianco, per portare alla luce quei brandelli di verità altrimenti sommersi da un mare di fango, disinformazione, bugie, calunnie e falsi allo stato puro, che occultano la realtà di una battaglia più grande di quanto ci si possa immaginare, che si agita sopra le teste, sia degli ignavi europei, che di quei popoli non direttamente coinvolti nel conflitto siriano-mediorientale, ma che indirettamente ne pagano le conseguenze.
Germano Monti si sta distinguendo in questa fase come un perfetto leccapiedi di quel sistema cui finge di opporsi. In realtà spera da tale ‘sistema’ qualche favore in cambio della sua delazione, e l’uso a sproposito dell’arma “antisemita” è la prova del nove che il suo messaggio sia in realtà rivolto alla lobby ‘eletta’, per lanciare un SOS e sperare di essere ripescato dal buco di fogna nel quale si ritrova, in compagnia di ratti e zecche suoi simili…
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Che dire invece di Amedeo Ricucci? Che è un giornalista fallito, il quale spera pure lui in un ripescamento? Questo oramai è risaputo, e gli unici che ancora lo considerano una ‘penna onesta’ sono quei pochi frequentatori del suo scarno blog. Blog nel quale non si trovano notizie vere, riscontrabili, come un vero giornalista (cosa che egli si illude d’essere) riporterebbe, ma cumuli di testi astiosi e invidiosi per la professionalità altrui (che lui non ha, nè avrà mai), nei quali il suo unico sforzo non è dare informazioni o controinformazioni, ma semplicemente cercare di screditare il lavoro giornalistico di chi è più bravo ed ha maggior successo di lui.
Il Ricucci ebbe un breve guizzo di onorabilità all’inizio della guerra d’aggressione Nato alla Libia dell’anno scorso. Breve, molto breve. Poco meno di 5 minuti di video ed una comparsata sulla RAI, in cui denunciava, giustamente, i falsi mediatici riguardo alle “fosse comuni” sulla costa libica, nelle quali sarebbero stati seppelliti migliaia di oppositori del colonnello Gheddafi. Una bufala, che nonostante fosse stata ampiamente smentita continuava ad essere usata nell’armamentario accusatorio per giustificare un attacco alla Libia.
Passarono solo poche settimane, e Ricucci, forse consapevole che su quella linea non avrebbe fatto molta carriera nelle redazioni che contano, cambiò registro, cominciando a presentarsi come paladino del giornalismo “corretto”, o politicamente corretto: cominciò quindi ad attaccare tutti coloro che invece denunciavano il complotto in corso per demolire quel baluardo africano, ostacolo alla neocolonizzazione dell’Africa, all’accesso impunito alle risorse energetiche africane, all’infiltrazione di al-Qaeda in Africa, nonchè alla possibilità di muovere liberamente guerre d’aggressione alle nazioni sub-sahariane.
Certo, gli appoggi mediatici e pseudoculturali su cui basare e muovere attacchi giornalistici, che potessero in qualche modo nullificare le critiche all’azione NATO e far apparirte Gheddafi come un crudele dittatore (e non come l’unico uomo con carisma tale da mantenere unita la Libia e garantirle prosperità insieme all’area sahariana e subsahariana), non mancavano e Ricucci le usò tutte. Sparò a zero su tutto e tutti, specie su quei giornalisti e testate web che avevano più successo di lui e del suo blog (LibyanFreePress tra quelle).
L’invidia e la disperazione accecano, e Ricucci-Monti l’uso della vista l’hanno perso da tempo, andando ad ingrassare le fila di quei “giornalisti” che oltre ad essere ciechi sono pure presuntuosi e superbi.
Ed ecco il risultato: articoli da quattro soldi, fatti girare in rete col solo scopo di “sputtanare”, di screditare, di diffamare, di criminalizzare il lavoro onesto di alcuni bravi e volenterosi giornalisti, attivisti per i diritti umani, italiani e siriani, la cui unica colpa è quella di non nutrire reciproci pregiudizi che possano compromettere il comune lavoro, avendo invece ben chiaro quale sia il progetto guerrafondaio che sta investendo tutta l’area arabo/africana.
Perchè al di là degli attacchi personali, rivolti nei confronti di persone, cose e idee che il duo Ricucci-Monti non conoscono neppure lontanamente, e che prima di pronunciare dovrebbero sciacquarsi la bocca, la gravità delle accuse diffamanti rivolte un po’ a tutti noi sta nella discriminazione, insinuata subdolamente e con chiarissima malafede, verso le persone ed il pensiero di ognuno.
Fedeli agenti del ‘pensiero unico’, dimentichi di quei diritti universali che fingono di propugnare, essi infatti discriminano le persone in base a preupposti che si basano su pregiudizi ideologici.
Io personalmente, accusato dalle pubblicazioni del duetto Ricucci-Monti di essere un “nerissimo fascistone”, sono della classe 1954, nato cioè ben 9 anni dopo la fine della guerra, quando il “fascismo” ormai apparteneva alla storia, e quindi, anche solo anagraficamente, non posso essere definito “fascista”, termine che viene usato solo più discriminatoriamente a mo’ di offesa nei confronti del prossimo.
Personalmente comunque appartengo a quella categoria di italiani che non rinnega la propria storia passata, bella o brutta che sia, con i suoi momenti di gloria o di dannazione: non butto cioè via “il bambino con l’acqua sporca”, come fanno la maggior parte degli italiani. Italiani popolo di badogliani, che sinchè hanno la pancia piena ti osannano. Dimenticano quasi tutti che, nonostante alcuni errori commessi (da inquadrare però in quel particolare contesto storico e politico d’accerchiamento) l’Italia fu in quegli anni affrancata dalla morsa dell’usura internazionale, la quale proprio per tale ragione si accanì contro di essa. Un po’ come capita oggi alla Siria, col governo di Bashar al-Assad, la quale ha, o aveva, uno dei debiti pubblici più basso al mondo, cosa che più di ogni altra fa infuriare la setta che dirige l’usurocrazia apolide internazionale.
Considero e giudico i periodi storici inquadrandoli nel loro contesto, e non seguendo la vulgata che la propaganda vorrebbe. Quella che alcuni considerano la “liberazione” per me è stato l’inizio della “colonizzazione” dell’Italia, la quale avrebbe potuto trovare diverse vie di unità nazionale senza dare in pasto il paese ad orde barbariche straniere, le quali tutt’oggi mantengono centinaia di basi militari sulla nostra penisola, spingendoci a compiere atti vergognosi come quello recente di renderci complici nel bombardamento e devastazione di una nazione, la Libia, e del suo popolo, che nulla di male avevano fatto nei nostri confronti, calpestando oltretutto dei trattati di amicizia appena firmati. Una vergogna nazionale, che rimarrà incisa negli annali di storia a nostra infamia.
Ma per Ricucci, già nel 2011, coloro per cui sprecare quel poco inchiostro, che gli rimaneva nella sua penna rinsecchita, erano coloro che si opponevano ai crimini NATO e cercavano, con tutti i limiti, di svelare la verità contro la propaganda USA/NATO/QATAR.
Essere quindi “bollati” come “fascisti” o “stalinisti”, o con altri epiteti usati in tono discriminatorio e offensivo, non ci fa nè caldo nè freddo.
Siamo soprattutto e innanzitutto delle PERSONE, e come tali andiamo rispettate, al di là delle nostre idee, confessione, razza.
Invece il duo Monti-Ricucci fa di tutto per discriminare, infangare, offendere le persone in base al loro credo o alle loro idee: non cercando di confutare quanto pubblicato, o in merito alle notizie divulgate, ma semplicemente cercando di criminalizzare e screditare il lavoro altrui in base ad idee, che si presume di conoscere, ma non si conoscono.
Solo dei veri intolleranti razzisti si comportano in tal modo, discriminando le persone per quel che sono, e basta.
Oudai Ramadan, per esempio, ha amicizie e buoni rapporti in ambienti comunisti, un’area molto variegata, e lo stesso si può dire per altri.
Mentre io personalmente ho amicizie e buoni rapporti un po’ dappertutto ed in ambienti vari, dalla sinistra alla destra, passando per il centro e la periferia, perchè valuto le persone per quello che sono e per quello che fanno, non per le etichette che hanno o che gli appioppano altri.
Mi è successo quindi in passato di condurre incontri e conferenze con cattolici, sinistri e destri, uniti da un interesse comune per un argomento specifico.
Visto poi che una delle “accuse” rivoltemi della coppia di falliti e novelli inquisitori, Monti-Ricucci, è quella di essere un “nerissimo iscritto alla sezione di Forza Nuova di Palermo”, non ho problemi a confermare che sono anche in buoni rapporti con gli amici siciliani di Forza Nuova (io stesso sono siciliano), persone generose e schiette, che solo chi non conosce può liquidare con disprezzo etichettandole come “fasciste”: ho trovato più generosità d’animo, passione per la giustizia e la verità, altruismo militante in questi giovani siciliani che in tanti intellettuali e scribacchini che si riempiono la bocca di “diritti umani” e “lotta alla discriminazione”, ma poi in pratica, alla prima difficoltà o timore di non essere sufficientemente “politicamente corretti”, si rifugiano nel loro mondo di perbenisti borghesi e calpestano tutti quei sani principi che usano solo per opportunismo politico, ma non sono in grado di mettere in pratica. Vigliacchi senza onore.
Dopo molte conferenze svolte su invito di amici siciliani di FN, da Palermo a Catania, su argomentazioni che vanno dal ‘Medioriente’ alla ‘Libertà d’Espressione’, si creò un rapporto speciale di rispetto e amicizia con alcuni di loro, particolarmente con il prof. Giuseppe Provenzale, responsabile palermitano, in prima linea nella lotta alla Mafia, alla corruzione, al malcostume e al malaffare politico, al punto che anche l’ex-sindacalista comunista della CGIL, Gioacchino Basile, decise di presentarsi alle elezioni come sindaco di Palermo come candidato di FN, e non con le “sinistre” locali.
L’altra estate poi, mentre ero in vacanza nella mia isola assolata, mi giunse l’offerta di una dichiarazione d’iscrizione onoraria al loro gruppo siciliano-palermitano. La mia risposta fu affermativa e ne fui onorato. L’amicizia con le persone oneste è sempre motivo d’orgoglio.
Tutt’ora non la rinnego, come non rinnego, nè rinnegherò mai, la loro amicizia sincera e disinteressata, di uomini e donne liberi dagli steccati ideologici e politici. Definirli e bollarli semplicemente come “fascisti” è un grave errore, che non fa invece onore all’intelligenza di chi così semplicemente li definisce e criminalizza.
Chi lotta contro i poteri mafiosi, con grave pericolo per la propria persona e famiglia, specie in Sicilia, andrebbe difeso e rispettato, non offeso e discriminato. Confermo quindi, ora e pubblicamente, il sentimento di sincera amicizia che mi lega al prof. Giuseppe Provenzale e agli amici di FN che insieme a lui rischiano quotidianamente e personalmente per difendere i diritti calpestati dei siciliani al lavoro, allo studio, alla salute, alla vita, sin nel grembo materno, ad una società amministrata da uomini e donne onesti.
Allo stesso modo, non rinnego l’amicizia che mi lega a Oudai Ramadan, detto Soso, il corposo siriano naturalizzato italiano, che parla oramai con accento toscano, con il quale ho condiviso momenti bellissimi e importantissimi in Siria recentemente. E’ un uomo sincero, passionale e appassionato, focoso, un po’ come me, e dei cui sentimenti e buone intenzioni sono certo. Non me ne frega assolutamente nulla che egli sia idealmente legato al pensiero comunista o stalinista: nè ha facoltà.
Se tutto ciò è da discriminare e da criminalizzare, ebbene fatelo pure, io me ne frego, e non tradirò nè rinnegherò mai un amico, delle cui buone intenzioni e della cui onestà intellettuale sono certo, sia esso di destra o di manca.
In Siria, nel contesto di un reciproco rispetto e nel rispetto per l’autorità e le leggi, la diversità di opinione e di fede è considerata una ricchezza nazionale e da sempre difesa. Non solo riguardo alle diversità ideali, ma anche a quelle religiose e confessionali, l’appartenenza ad un gruppo etnico e di fede, piuttosto che ad un altro, è considerata cosa degna della massima tolleranza, al punto che una delle frasi celebri e motto nazionale è “Dio è per ognuno, la Siria è per tutti”.
Concetti troppo elevati per essere accettati e riconosciuti da un certo pubblico italiano, alienato al settarismo come principio base.
La “setta” è maestra, e ammaestra.
Ma chi ha investito Monti-Ricucci, e fans dei loro miserabili blogs, di questa “carica divina” per giudicare e decidere quello che si debba dire e pensare, oppure non dire e non pensare?
CHI HA DATO LORO IL POTERE DI STABILIRE QUALE SIA IL PENSIERO UNICO POLITICAMENTE CORRETTO AL QUALE CI SI DEBBA ATTENERE???
Stanno essi svolgendo un compito per ‘conto terzi’? Aspirano ad una comparsata a Porta a Porta? O nel salotto di Gad Lerner?
Secondo me, oltre ad aver suscitato la nostra attenzione e sdegno, giusto il tempo di scrivere queste poche righe, torneranno nell’oblio e nel dimenticatoio della storia, dove sono sempre stati e dove è il loro giusto posto, nel girone dei seminazizzania, dei delatori e degli infami, dove salafiti-sodomiti, magari un po’ trotzkisti, che poi è la stessa cosa, saranno già in attesa per loro massima delizia.
Filippo Fortunato Pilato
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