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(FRA) ~ Nous appelons nos autorités à lever incessamment les sanctions qui affament les Syriens et les forcent à quitter leur pays !
En 2011 l’Union Européenne a décidé d’infliger des sanctions économiques à la Syrie, en les présentant comme des mesures visant des membres du régime, alors qu’en réalité elles imposaient au Pays un embargo sur le pétrole, bloquaient toute transactions financière et interdisaient l’échange de beaucoup de biens et produits.
La rhétorique sur les réfugiés qui fuient la Syrie est d’une parfaite hypocrisie si, en même temps, on continue à affamer, à priver de soins, d’eau potable, de travail, de sécurité et de la plus élémentaire dignité ceux qui ont le courage et la dignité de rester dans leur pays malgré les difficulté.
(ITA) ~ «Chiediamo che le sanzioni che peggiorano la vita quotidiana di ogni siriano siano immediatamente abolite»: questo l’appello che religiose e religiosi siriani indirizzano ai parlamentari e ai sindaci d’Italia e d’Europa.
Le sanzioni varate nel 2011 dal Consiglio d’Europa scadono alla fine di maggio 2016 e non devono essere rinnovate. Il loro impatto sulla popolazione è molto più grave di quello che si vuole far credere. La guerra e le sanzioni non lasciano altro scampo ai siriani che la fuga. Lo spiega l’appello delle religiose e dei religiosi siriani, impegnati ogni giorno a soccorrere le popolazioni, i superstiti di Aleppo come i milioni di sfollati interni.
Nel 2011 l’Unione Europea, varò le sanzioni contro la Siria, presentandole come “sanzioni a personaggi del regime”, che imponevano al Paese l’embargo del petrolio, il blocco di ogni transazione finanziaria e il divieto di commerciare moltissimi beni e prodotti. Una misura che dura ancora oggi, anche se, con decisione alquanto inspiegabile, nel 2012 veniva rimosso l’embargo del petrolio dalle aree controllate dall’opposizione armata e jihadista, allo scopo di fornire risorse economiche alle cosiddette “forze rivoluzionarie e dell’opposizione”.
Non solo: la retorica sui profughi che scappano dalla guerra siriana appare ipocrita se nello stesso tempo si continua ad affamare, impedire le cure, negare l’acqua potabile, il lavoro, la sicurezza, la dignità a chi rimane in Siria.